Roma, 11 aprile 2019 – Rome start up week 2019

Moderatore e relatore: Andrea Elestici, co-founder Garanteasy
Relatori:
- Paolo Galimberti (manager Festina)
- Stefano Mainetti (CEO di POLIHUB – Fondazione Politecnico di Milano)
- Flavia Benedetti Valentini (manager ENEL)
- Luca Ferrarese (manager Banca Sella)
- Andrea Arrigo Panato (Dottore Commercialista)
Appunti e considerazioni – Rosa Cappiello
Il manifesto 30.30.30 è un “sogno utopico” (a detta di Andrea Elestici) che nasce da un concetto che è alla base del mondo delle start up: Team – Tecnology – Traction.
Traction è il tema che si traduce in “tempo infinito”, nel modo B2B o B2C, nella decisione di firmare e pagare, è quindi necessario incrociare i tre concetti sopracitati al fine di consentire un business più veloce. Nel Manifesto (on line) ci sono le linee guida di questa proposta (https://30-30-30.it/come-aderire/):
- 10 elementi portanti in quello che deve essere il processo di decisione,
- 4 punti relativi alla firma,
- modalità/tempistica del pagamento.
Dalla survey on line è emerso che il 51% degli intervistati ritiene essenziale la tempestività delle decisioni, bisogna pubblicare in modo chiaro i requisiti che portano alle decisioni e la tempestività nella firma.
Sul palco, tra i relatori, Paolo Galimberti (manager Festina) è colui che ha più colpito per la velocità nelle decisioni (n.d.r.). Il manager parla della regola del martedì: la prima regola è quella di assumersi le responsabilità, sapere i limiti delle capacità decisionali, essere chiari con gli startupper. La 2^ capacità è quella di saper delegare , decidere e condividere gli aspetti ai collaboratori, mettere in piedi più attività contemporaneamente: se non si delega si rallenta il processo, se si è veloci nelle attività lo si è anche nelle decisioni.
Prosegue Stefano Mainetti (CEO di POLIHUB – Fondazione Politecnico di Milano) affermando che il manifesto 30.30.30 è importante perché evidenzia le difficoltà ed i rischi a cui sono esposte le start up, unitamente al fatto che si deve sensibilizzare un principio fondamentale: lo startupper non è uguale ad una azienda avviata e strutturata da anni, in cui i ritardi nelle decisioni possono essere tollerabili entro un certo limite. Principio fondamentale è che nelle start up ci sono persone che mettono in gioco le loro risorse economiche e la loro professionalità, con un rischio elevato nel momento in cui si allungano i processi decisionali: dopo mesi ci si può accorgere che manca una clausola, oppure non si conosce il nome della persona che possa decidere l’approvazione del progetto. Dall’altra parte: la start up non ha la velocità nel fare pivot quando un prodotto/servizio non è stato ancora ben definito, questo rischia di far perdere tempo prezioso all’azienda che deve esaminare e validare il processo stesso (mancata focalizzazione sul prodotto/servizio e mancata velocità). E’ importante l’impatto sociale: si entra in un circolo vizioso in cui una azienda strutturata vede la start up come fornitura di manodopera a basso costo. Dall’altra parte la start up rimane spaventata dai tempi lunghi, con conseguente pericolo di fallimento.
Esistono strumenti come il fast track che possono però aiutare a velocizzare l’ingresso delle start up/fornitori nelle aziende (caso Enel Group).
Polihub di Milano (in cui Stefano Mainetti è CEO dal 2013, n.d.r.) ogni anno ha il caso di start up incubate che rimangono intrappolate successivamente da meccanismi predatori da parte di aziende strutturate: il fallimento e la perdita di valore degli asset diventano purtroppo conseguenziali.
È necessario creare quindi l’ecosistema tra aziende e start up da circolo vizioso a circolo virtuoso.
Paolo Galimberti è nuovamente intervenuto dicendo che i work shop nelle aziende sono anche utili in termini di open innovation, nel caso di Festina è stato creato un nuovo progetto (in collaborazione con Polidesign) per orologi adatti ai millenials e non solo (che ora guardano l’ora sul cellulare).
Flavia Benedetti Valentini (manager ENEL) conferma che ENEL Group ha adottato il processo di fast track , si è strutturati con la contrattualistica, un modello unico, un nuovo template in modo da facilitare il pagamento a 60/30/15 giorni, oppure pagamenti anticipati in alcuni casi. Gli scambi di informazioni sono documentati e monitorati con INFOCERT e Camere di Commercio, in modo da porre in essere cambiamenti tempestivi. Enel è stata tra le prime aziende in Italia a credere nel processo di Open Innovation: la parte decisionale è importante, avviene lo scouting di start up in cui vengono subito richiesti i dati essenziali al fine di stabilire i casi d’uso, proprio perché una grande azienda non può trattare le start up come i grandi fornitori strutturati. In Enel viene subito definito l’interlocutore con cui gli startupper possono confrontarsi.
Luca Ferrarese (manager Banca Sella) afferma che la customer semplicity è l’ottica di Banca Sella: le start up si possono supportare sotto tanti profili, ad esempio gli spazi dedicati da Sella Lab, in cui convivono coworking e consulenza, investimenti diretti ed indiretti. Banca Sella sta lavorando con una start up pugliese sulla creazione di device mobili di riconoscimento dei clienti, il ruolo che si vuole perseguire è la domanda che arriva con i clienti corporate e la banca che fa da garante, al fine di definire i tempi di risposta al cliente.
Andrea Arrigo Panato (Dottore Commercialista) ha recentemente pubblicato sul Sole 24 Ore un articolo in merito al valore dei pagamenti ai fornitori di beni e servizi alle aziende. Tramite la sua esperienza ci racconta di come un cliente che ha competitor importanti abbia acquisito una valida referenza in base alla propria puntualità nei pagamenti a tutti i suoi fornitori, cosa che le aziende più grandi non fanno. E’ strategico essere garanti nei pagamenti, al fine di far coprire i costi fissi ai propri fornitori.
Bisogna evidenziare che le start up fino a poco tempo fa sono state un circo mediatico e non portatrici di vera innovazione. Le aziende, dal canto loro, hanno usato le start up per rifarsi la verginità. In Italia manca la vera concorrenza perché si tende a salvare le aziende prossime al fallimento, proprio per questo motivo le imprese innovative non possono prendere quote di mercato. Si rischia di non sapere cosa certi tu impresa, la start up non ha di conseguenza l’idea di come parlare con le aziende.
Il manifesto 30.30.30 rappresenta quindi la presa di responsabilità da parte di tutti. Cosa vuole l’azienda? Come può lavorare con le start up migliori? Enel è stata quindi una azienda che ha costruito il meccanismo di fast track in modo da poter diventare partner privilegiato con le start up. Se l’innovazione diventa un vero strumento di concorrenza le start up saprebbero a chi rivolgersi con facilità.
Conclusioni:
Andrea Elestici ribadisce il concetto che quando una start up incontra una azienda, la conseguenza naturale del proprio operato è l’execution, non basta firmare, non bisogna poi che le idee rimangano chiuse nei cassetti (sotto forma di brevetti inutilizzati n.d.r.). Andrea Panato si chiede come mai le altri grandi aziende non si siano uniformate spontaneamente alla best practice di ENEL .
L’assenza del know how aziendale diventa la capacità di aggirare le procedure. In Europa tutte le aziende non decidono in tempi ragionevoli, ad eccezione degli USA, dove però le tecniche di licenziamento sono notissime (alla Steve Jobs).
Luca Ferrarese ribadisce che in Italia il welfare e le leggi impediscono i licenziamenti rapidi alla Steve Jobs, il tasso di accelerazione delle start up è ancora bassissimo nel nostro paese. La Cina in questo momento rappresenta il big player, anche se l’Italia è sulla buona strada pur non essendoci ancora norme europee per favorire l’ecosistema. L’Italia accompagna non solo il digitale, ma riesce ad accelerare le start up anche in luoghi fisici (non solo webinar).
Flavia Benedetti conferma che devono essere messi a fattor comune una serie di best practice per sveltire le pratiche. Nel momento in cui l’innovazione deve essere trasferita dai vertici alle business line si responsabilizzano le persone incaricate con pratiche premiali nel caso di raggiungimento di risultati significativi.
Special Thanks al padrone di casa Gianmarco Carnovale
Alla prossima!!